Spesso

Spesso crediamo che certe cose non ci riescano, ma semplicemente non ci appartengono. Francesco

 

Enneatipo 5

Il ritiro gli permettere di ripercorrere eventi passati e futuri nonché di rimettere ordine ai pensieri e sentimenti, questo perché non è in grado di rispondere nell’immediato circa ciò che prova o pensa, gli occorre tempo prima di esternare ciò che provano o di dare una risposta accurata. Gli impegni e le opportunità sono viste come minacce al loro tentativo di mantenere la distanza di sicurezza, è più rassicurante rifiutare un impegno minaccioso che essere coinvolto in situazioni potenzialmente capaci di aprire varchi nella sua protezione alla debolezza che pensa di avere. In questo modo non si costruisce opportunità nuove, ma cerca di sopravvivere con quel poco che ha, si accontenta di quello che la vita offre e non si scopre mai. La fantasia diviene così la miglior amica, al suo interno nascono progetti, illusioni di vite mai vissute nelle quali apparentemente trova appagamento, desideri e sentimenti, che però difficilmente hanno un concreto riscontro nella vita reale.

 

Risposta di MCB al suo post

Non è un addio boss. E' solo un ciao un pò più lungo! Lo sai, mancheranno anche a me tutti i momenti passati insieme, risate e imprevisti, situazioni comiche e lacrime. In questi quattro anni sono cresciuta e ho imparato tanto, molto grazie a te. Ti sarò riconoscente per avermi aperto orizzonti mentali che prima non vedevo. Un grazie speciale va anche alla tua Famiglia, a Elena, Silvia, Agnese, Marcello, Chiara, per avermi accolta e trattata come una figlia e una sorella. Che dire di Ginevra, Arianna e Leonardo..eh..si che mi mancheranno i loro sorrisi, i loro abbracci, la simpatia e le loro risate contagiose. Le persone speciali non si dimenticano, si portano dentro come un tesoro. Adesso intraprendo una nuova strada, in salita e tortuosa chissà.. fiduciosa che un giorno il nostro sentiero si rincontrerà e aprirà nuovi orizzonti sconfinati. Il 12 come numero non a caso..vai a leggere il significato attribuito nella simbologia. E il post scritto il 21/12/12.. sarebbe dovuta essere la fine del mondo e invece ha segnato l'inizio di un nuovo corso.

http://it.wikipedia.org/wiki/12_(numero)

Crepi il lupo!

Maria Chiara Buccianti

 

Almost Lover; Le Mer...



Bellissimo film. Cast, dialoghi, ambientazione, fotografia, colonna sonora, trama. Amore e fiducia. Chi avrà la meglio...finale magistrale, ed originale epilogo, come risposta all'interrogativo posto sopra. Dimenticavo! Stupenda comparsa femminile.

 

The day after - MCB (Maria Chiara Buccianti)

Non mi piacciono gli addii. Però lo sai che mi mancherai. Tutto è cominciato lentamente  con rispetto. E così è continuato fino ad oggi, fino a quando hai deciso di cambiare lido. Mi mancheranno tante cose: le risate compulsive, i viaggi a Milano, i tuoi pianti, e i tuoi entusiasmi. Mi mancherà quel momento, di stupidità, quando passando da lì, ti parlavo con l'accento valdarnotto. Le tue reazioni alle mie provocazioni. Il numero 21, appunto due in uno. Credo che mancherai a tutti, anche ai miei figli e a mia moglie. Anche a chi fino ad ora non ti aveva capito, e ti apprezzerà come opera postuma. Rimarrà orfano un progetto, di cui sei figlia. Una culla che ti ha visto crescere. Domani ci rimboccheremo le maniche, tutti più piccoli, pronti a raccogliere la sfida insita nella stessa nostra natura. Cercheremo di farci forza, echeggiando ciò che ci arriva dal profondo. Ognuno per la propria strada, verso il grande mistero. Mi aspetto un frequentissimo 12. Disarticolare per liberare energia.
Ibal (in bocca al lupo) Francesco

 

Mondonauti

Mondonauti, di luoghi distanti, si stringono la mano. Le dita incrociate, fra pelle ed ossa, massima aderenza, di palmi pulsanti. Lei fragile, si aggrappa e me e mi sostiene. Siamo soli con altra gente. Loro ignorano. Francesco

 

Nitide foschie

Nitide foschie nell'Arezzo Gotica. Scontornano sopra il Sagrato, colui che vent'anni fa passò di lì, solo ed accompagnato, verso dove. Direzioni opposte, tanto che posso leggere la sua ingenua ed assorta espressione. Lui non mi vede, non conosce la mia identità, sono uno fra nessuno che in quel momento deserta la collina. Lei divertita, sembra essere di passaggio. Si vede che non è una cosa seria, ma questo il ragazzo non lo sa. Me li trascino giù, scivolo lungo stradine stette fra mura bagnate, fino, dove auto e luci mi riportano dove non so. Loro lassù, nei miei ricordi. Francesco

 

While my guitar gently weeps. GH

 

SE

La cosa più preziosa che abbiamo è il "nostro" Amore. Gli altri sono degli interpreti, che per sempre o per periodi lo rappresentano. Certo senza di loro non lo scopriremmo, e solo pochi, perché unico, possono rivelarcelo. Per lunghi, lunghissimi momenti pensi ad un volto e un corpo, sicuro che fosse quello, poi d'un tratto lo ritrovi lungo una strada, che non è la tua. Nel frattempo c'è chi di nuovo, come allora ti manifesta ciò chi sei. Ed impazzisci. Ne avevi perso le sembianze per troppo tempo. Non credevi che fosse possibile tanta bellezza. Preferisci perderti, di nuovo, come allora, indegno del dono ricevuto. Francesco

 

Incedere

Ora si sogna e sia ama, ora ci risvegliamo e cresciamo. Rispettivamente ora gioiamo poi soffriamo. Ingannevolmente ciò che ci piace poi ci delude, ciò che non ci piace poi ci fa sognare. E’ in questa alternanza che procediamo, nel perdersi e ritrovarsi, divenendo, poi, per scoprirsi diversi, fedeli a ciò che siamo sempre stati. Francesco

 

Essere

Scoprire chi sei, non è sufficiente, devi saperlo accettare. Francesco

 

So This Is Christmas. Celine Dion

 

Da: Milioni di Milioni

di Marco Malvaldi

Capita spesso che , nei rapporti tra maschi e femmine, quello che il postulante XY intende come un complimento venga recepito dalla controparte XX come un vero e proprio insulto. Dite ad una donna una frase di sincera ammirazione ("Ti stanno bene oggi i capelli") e lei immediatamente darà alle vostre parole un significato sottinteso ("fino a ieri sembravi un covone") al quale voi non avevate minimamente pensato. Tale assegnazione di propri timori alle intenzioni altrui da parte della femmina in questione, lo dico alle pulzelle per amor di informazione, è solitamente scorretta, in quanto quando un uomo vi fa un complimento di intenzioni in mente ne ha solo una, e non è sfottervi; casomai, tutto il contrario. Ciò non di meno, questa funzione di completamento automatico della frase è uno dei grandi problemi che affliggono la reciproca comprensione tra uomini e donne, e nella vita di un uomo si ripropone con periodicità avvilente.

Consigliato da: Marco Scrocca

 

Contemporaneamente

Mi è sembrata una parola (avverbio) lunghissima in mezzo a tutte le altre del testo. Sproporzionatamente (eccone un'altra) lunga, considerando il suo significato, di attualità forse istantanea. L'esprimere un sincronismo di due eventi o persone che nello stesso momento fanno qualcosa di estremamente simile. Un incontro fisico o cerebrale. Nello stesso luogo o in posti differenti sullo spazio-tempo. Così contemporaneamente, per sempre. Francesco

 

Silenzio

E sento il tuo respiro, mentre guardo immagini sbiadite dalla memoria. Interrompo il mio, per inspirarne il profumo. Socchiudo gli occhi accecati dal riflesso aureo. Francesco

 

Incontrarsi.

Quando le persone partono ci si accorge che nulla è per sempre. Che non ci appartengono come noi non apparteniamo a loro. Ognuno per la propria strada, sapientemente preparata, a noi scoprirla. Lasciarsi è un po' come morire recitava una bellissima canzone scritta da Mogol. Francesco

 

Tartana

C'era una volta la piscina Tartana. Meta di molti ragazzi nel periodo estivo. Loc. Pieve al Toppo. Pochi Km da Arezzo, direzione Foiano, Monte S.Savino o Siena. C'era anche la Discoteca, sia d'inverno che d'estate. C'erano i bar all'aperto. I biliardini, altalene e giochini vari. C'era e c'è ancora un boschetto di querce. C'erano i ragazzi dei campi estivi, là parcheggiati dalla mattina alla sera. A bighellonare. C'erano gli adolescenti, con i gavettoni e i primi baci. Le mamme intorno alla piscina dei bimbi. La musica dagli altoparlanti. La quiete surreale del primo pomeriggio, quando tutto sembra rallentare sotto il peso della digestione e della verticale solare. La siesta mi permetteva di osservare con più accuratezza quel Parco Giochi, lontano dalla frenesia di chi infrasettimanale doveva restare al lavoro. Infondo non mi divertivo, dovevo stare li, ma avrei voluto essere altrove. Forse a fare qualcosa, non importa cosa, intorno a casa. Tornai altre volte, non troppe, nell'età dei primi muscoli per i maschi, e le forme per le femmine. I primi fissi al trampolino alto, e il mollone basso. Chi di testa, i più di piedi, oppure la "bomba". Loro le citte (femmine in aretino), si facevano stropicciare, buttare in acqua, guardare, assolare. La concorrenza tanta, scelta poca per chi voleva essere esigente. Il Tartana è chiuso dall'estate 2005, e la natura sembra già essersi ripresa le sembianze. Vi nascerà un centro residenziale. 21 unità abitative. In una delle mie ultime estati al Tartana, vi persi il crocifisso d'oro della comunione, con tanto di nome e data nel retro. Forse è sempre li, come tutte le immagini che si affollano, quando come un cane randagio vi entro da una fessura nella rete, e osservo tanta fatiscenza, affascinante e malinconica. Le vasche sono vuote, brandelli di sdraio nei posti più impensabili. Il tetto della discoteca smaltito perché in Eternit, mostra il reticolato delle capriate metalliche. Geometrie '70, dai muretti a buccia d'arancia. Finestre oblò, séparé quadrettati. S'intravedono palme accanto a pini e buganvillee. Francesco

 

Borderline

 

Castelluccio di Norcia. David Butali



Questa una breve documentazione, di uno splendido week end passato con David Butali, a fotografare l'altipiano di Castelluccio di Norcia. Il luogo è frequentato soprattutto nei mesi di giugno e di luglio durante la fioritura delle lenticchie e delle innumerevoli e policrome, varietà floreali di pascolo.
Vorrei ringraziare di cuore, il mio compagno d'avventura, per lo splendido regalo ricevuto. Altre parole, in questo caso, non servono.
Segue...

 

L'Avvento

Da Wikipedia

L'avvento, in molti riti cristiani, è il tempo liturgico che precede il Natale ed è preparatorio allo stesso: nei riti cristiani occidentali segna l'inizio del nuovo anno liturgico. La parola avvento deriva dal latino adventus e significa "venuta" anche se, nell'accezione più diffusa, viene indicato come "attesa".
Nelle chiese occidentali L'avvento è presente negli anni liturgici della Chiesa cattolica, della Confessione luterana e della Comunione anglicana. In tutte le confessioni questo periodo è contraddistinto da un atteggiamento di attesa del Natale imminente da parte dei fedeli e dal raccoglimento e dalla preghiera per l'accoglienza del Messia di cui si rivive spiritualmente la nascita.

Nel rito romano della Chiesa cattolica l'Avvento contiene quattro domeniche e può durare quattro settimane. Si compone di due periodi; inizialmente si guarda all'Avvento futuro del Cristo nella gloria alla fine dei tempi, occasione di penitenza; dal 17 dicembre la liturgia pone invece l'attenzione sull'Avvento di Cristo nella pienezza dei tempi, con la sua Incarnazione. In avvento il colore dei paramenti sacri del sacerdote è il viola, tranne la domenica della terza settimana in cui facoltativamente possono essere indossati paramenti rosa. Questa domenica infatti è chiamata Gaudete, a motivo dell'antifona di ingresso della messa, che riporta un passo della Lettera ai Filippesi in cui Paolo invita alla gioia: «Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino.»[1]; il carattere penitenziale dell'Avvento è dunque stemperato dalla speranza della venuta gloriosa di Cristo. Nella liturgia delle Sante Messe del periodo di avvento (come in quaresima) non viene recitato l'inno del Gloria. Dal 29 novembre al 7 dicembre è tradizione celebrare, in molte chiese latine, la Novena dell'Immacolata cui fa seguito, dal 16 al 24 dicembre, la Novena di Natale.

 

L'uomo che viaggia fra le Stelle. CC

 

Rigagnoli

Rigagnoli rigano il bosco.

 

Le Volte



La prossima volta che ci rivedremo, sarà come quella volta, la prima, sotto la volta celeste, a mirar stelle, intenti a camminare, più e più volte, avanti e indietro, sopra la volta di un ponte che non avremmo mai oltrepassato.

 

Saliamo insieme



Foto: David Butali

Prossimi alla morte in una bellissima giornata di fine novembre.
Come un grillo, senza una zampa, affannarsi per vivere, fuggire, a chi come me l'osserva, infantilmente desideroso di schiacciarlo.
L'inverno è alle porte nel monte Vettore. Saliamo insieme.
Non penso che gli restino molti giorni, eppure come un dannato fugge dai pericoli, cerca cibo, si ripara dal freddo.
Solo pochi mesi fa si è accoppiato.
Schiavo della vita, per la vita.

Francesco

 

Legna

Legna da ardere. Quella del bosco. In attesa d'entrare nella stufa. Prima lassù, in piedi. Poi tagliata, una e più volte. Raccolta in cataste ordinate, caricata e trasportata fino a casa. Ed ora è li. Silenziosa, fremente, mentre guarda le sue compagne arrossire, fino oltre l'incandescenza, fermarsi come cenere, in attesa, il giorno successivo, una volta frigida di essere portata via, fuori, sparsa come concime.
Aspiro il profumo che incensa l'aria, lo stesso sprigionato durante il taglio. Torno lassù nel mio rifugio, questo mi basta.

Francesco

 

Novembre. GP

Gemmea l'aria, il sole così chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
e del prunalbo l'odorino amaro
senti nel cuore...

Ma secco è il pruno e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
sembra il terreno.

Silenzio, intorno; solo, alle ventate
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cadere fragile. E' l'estate,
fredda, dei morti.

 

Una Come Te. CC

 

Luca Zanaroli, racconta l'approccio al suo rifugio nel Salento.

Quando mi sono imbattuto in quello che sarebbe diventato il mio rifugio in Salento, la cosa che mi ha immediatamente colpito del fabbricato, così come del luogo, è stata la sua “monumentalità”. Non tanto per un particolare valore artistico o architettonico (in realtà si tratta di una costruzione piuttosto rudimentale e povera), ma per la sua forza e capacità espressiva, rappresentativa del carattere e della cultura di quel territorio. E’ stato allora che decisi che l’intervento di recupero avrebbe dovuto mantenere intatta l’impressione avuta sin dall’inizio. Tipico esempio di architettura rurale del basso Salento in pietra a secco, l’edificio in realtà è costituito da due corpi di fabbrica, di tipologia ed epoche diverse, contigui ma non comunicanti. Il più antico, cosiddetta “pajara”, risalente al diciottesimo secolo, è di forma troncoconica a due gradoni e a pianta circolare con volta a cupola. Veniva utilizzato tutto l’anno come deposito di attrezzi e legna. Ad esso, in epoca successiva (verso la fine del 1800), fu addossato un fabbricato più grande chiamato “làmia”, di forma troncopiramidale e a pianta quadrangolare con volta a botte, utilizzato come riparo e abitazione stagionale dai contadini che lavoravano la terra. Spesso, come in questo caso, veniva costruito in prossimità del fabbricato anche un grande forno dove si preparava il pane o i fichi con le mandorle che venivano infornati dopo essere stati essiccati al sole, stesi sui cannizzi sopra i tetti piani di copertura raggiungibili da piccole scale ricavate nella muratura. La gente del posto frequentava e conosceva bene questo luogo. 

 

Felix Baumgartner's supersonic freefall.

Il sogno continua...

 

Prima neve a Stietel

 

La polvere del branco. FB

 

Presente

Il presente non esiste. Nel momento stesso che lo pronunciamo appartiene al passato. I tempi sono questione morale ancor prima di temporale. Il presente è una condizione di passato o futuro prossimo. E’ uno stato di grazia in cui la parola identifica una condizione di risveglio spirituale. Presente perché non assente. Attento, vigile. Lo si può essere solo in quella zona vicina, più imminente possibile, hai due grandi tempi, quello dei ricordi e quello delle speranze.

Francesco

 

Politeama "l'Universale"

Francesco

"E' il mondo intero una ribalta..." quando un giorno provai a citarlo in classe in una scuola sperduta di campagna, ci fu chi subito mi ricuso, denunciando che l'avevo letto sopra lo schermo del Cinema Politema. E' forse la più celebre frase Shakspiriana, sicuramente la più conosciuta da noi aretini ex frequentatori del più grande e moderno ex cinema cittadino.
Pensilina semicircolare con locandine nelle teche laterali all'entrata. Hall con altrettante locandine dei film in programmazione. Nell'era pre-internet, l'unico modo di informarsi era, oltre qualche trailer di riempimento negli intervalli televisivi, transitarvi davanti volutamente in un momento di shopping. Le locandine si trovavano anche in una teca nel Corso Italia.
Si andava solitamente in compagnia, della famiglia "al Tempo delle Mele", degli amici per "Ritorno al Futuro" della fidanzatina per "Gost". I primi ci pagavano l'entrata, con i secondi era alla romana, nel terzo caso, dipendeva. Erano gli anni della saga di Rocky e Rambo. Quell'attore dal cognome italiano che si alternava fra pugile emergente ed Veterano del Vietnam emarginato ed incompreso dall'ingrata società americana. Qua e là vacanze estive ed invernali dei fratelli Vanzina. Fra i propedeutici non vorrei dimenticarmi il malinconico ET e la fantastica "Storia Infinita".

 

Due ore, due laghi...Agosto 2012

Francesco

Due ore, due laghi quello di Levico e Caldonazzo, due culture quella Trentina e quella Tascana, due colture il mais e il grano. Due discipline sportive: io podista loro ciclisti, due condizioni quella precedente di infortunato e quella attuale in riabilitazione. Giocando con le parole (trascurando il Latino), in-fortunato, può essere letto come "essere dentro la fortuna". La fortuna di scoprire, in sua assenza, la bellezza e l'indispensabilità di questo sport.
E'una bella giornata, in mezzo ai meleti mi tolgo la canotta. E' caldo, tiepido.
La mente mi porta alle batterie del Decathlon sui 1500. Ai loro tempi migliori, superiori a quando correvo su quella distanza. Che ne facciano altre nove di specialità non importa, anch'io potevo essere lì nello stadio olimpico. Ma di quella gara mi ha colpito un'altra cosa: nella linea di partenza quasi tutti gli atleti di diverse nazionalità, avevano la stessa identica canotta della Nike. La stessa marca di quella che mi ero appena tolto.
Stesso layout diversi colori e nomi delle nazioni. Tanto che li per li ho pensato "ingenuamente" che fosse stata l'organizzazione londinese ad aver fornito a tutti la Divisa (mai come questa volta Unita). La canotta dell'olimpiade 2012. La grande nazione Nike più forte e potente di Usa, Russia, Germania e Inghilterra. Nel medagliere olimpico i sui atleti hanno conquistato piu medaglie di chiunque altro. Istintivamente mi giro verso mio figlio, dicendogli che all'indomani saremmo andati ad acquistarne una. Poi il sorgere di questi pensieri mi ha fatto desistere dal farlo.

 

Badia Prataglia

...allora non iscorgenvasi quassù che vasti deserti e profonde solitudini, valloni muscosi, ricoperti di lussureggiante vegetazione, nei cui seni non udivasi che il ritmo flebile ed uniforme delle acque sonanti tra i massi di quarzo e di arenaria, al quale faceva eco dalle serene regioni dell'aria il grido delle aquile e degli astori, librantisi a picco sui profondi cupi abissi...

Don Parisio Ciampelli

 

Acqua aria

È molto che non scrivo in questo blog. I video musicali hanno per semplicità preso il posto a pensieri personali ed estemporanei. Questa sera prosopopeica è la pioggia, che bagna il suolo e mi sussurra che l'aridità è ormai finita. Nelle colline, come soldati, paralizzati dal gelo, sono molti gli alberi secchi nel tipico rigor mortis marrone. Là, folgorati dalla siccità senza tregua. Percossi dai venti caldi. Le cui radici ben presto si sono dovute arrendere alla mancanza d'acqua. Ed ecco che stasera è tornata incessante con indifferenza. "Mi sono assentata per qualche mese" sembra dire, giustificandosi, in una notte bellissima. Come se fosse sostituibile con qualcos'altro. E allora io la odio, come un bambino tiene il broncio alla mamma che lo ha tradito distogliendogli la sua attenzione. In fondo la amo, non riesco a detestarla. Perché: cipressi, pini, quercie e lecci si sono dovuti sacrificare! Perché oggi in una notte autunnale, come da tempo non se ne vedevano, dobbiamo essere più soli. Perché solo alcuni nei tipici viali, si sono esautorati. Perché solo alcune nelle siepi sono perite. Eppure le loro radici nell'oscurità si sono trovate, scontrate, sovrapposte, attorcigliate. Si può credere ad una coscienza vegetale collettiva, in cui il "Consiglio d'Emergenza" decreti la vita di alcuni e la morte di altri? Se davvero l'asse della terra si è spostato e con esso le stagioni tutte in avanti, se davvero è così, cosa ne sarà del nostro immenso patrimonio botanico? "Bacini" artificiali, come quelli spontanei e naturali, saranno necessari e sufficienti a colmare d'affetto il popolo del Regno vegetale? Io vago, disteso sul divano, sotto la pioggia fitta. Ascolto il cadere monotonale, mai noioso, frusciante contro l'aria. Quei 2 idrogeni schierati, frapposti, fra gli ingombranti ossigeni.

Francesco

 

Passacaglia. FB

 

Settembre. Alberto Fortis

 

Settembre. Luca Carboni

 

Settembre. AV

 

Stietel 10 min.



 

Stranizza D'Amuri. Franco Battiato

 

Ulisse e le sirene

Navigherete; ma il cammino, e quanto
Di saper v'è mestieri, udrete in prima,
Sì che non abbia per un mal consiglio
Grave in terra, od in mare, a incorvi danno

 ... Alle Sirene giungerai da prima,
Che affascìnan chïunque i lidi loro
Con la sua prora veleggiando tocca.
Chïunque i lidi incautamente afferra
Delle Sirene, e n'ode il canto, a lui
Né la sposa fedel, né i cari figli
Verranno incontro su le soglie in festa.
Le Sirene sedendo in un bel prato,
Mandano un canto dalle argute labbra,
Che alletta il passeggier: ma non lontano
D'ossa d'umani putrefatti corpi
E di pelli marcite, un monte s'alza.

 

Rifugio Vioz

“È bello salire,
perché si dimentica la terra,
si ricorda chi si ama,
e si pensa al cielo.”

Giacomo Maffei

 

Corriere della Sera 01/07/2012

Dal desiderio - il seme, Dal seme - l'albero, Dall'albero - il frutto, Dal frutto - la conoscenza, Dalla conoscenza - la saggezza, Dalla saggezza - il mistero, Dal mistero - la vita. Bill Viola

 

Camomilla


Nei campi è fiorita la Camomilla. Profuma d’infanzia. 

 

La Compagnia. Lucio Battisti

...Felicità, ti ho perso ieri ed oggi ti ritrovo già...

 

The way for the paradise


 

Pan


Da Wikipedia

Il dio Pan era, nella mitologia greca, una divinità non olimpica, mezzo uomo e mezzo caprone. Era solitamente riconosciuto come figlio del dio Hermes e della ninfa Driope

 

One Way Or Another. Blondie

 

Il Principe Ignoto


Nessun dorma! Nessun dorma! Tu pure, o Principessa, nella tua fredda stanza guardi le stelle che tremano d'amore e di speranza... Ma il mio mistero è chiuso in me, il nome mio nessun saprà! No, no, sulla tua bocca lo dirò, quando la luce splenderà! Ed il mio bacio scioglierà il silenzio che ti fa mia. Voci di donne Il nome suo nessun saprà... E noi dovrem, ahimè, morir, morir! Il principe ignoto Dilegua, o notte! Tramontate, stelle! Tramontate, stelle! All'alba vincerò! Vincerò! Vincerò!

 

In Cresta alle Crete

http://www.corsadelsaracino.it/

di Francesco Tavanti

La dove si spartisce l’acqua, dove si dividono le proprietà terriere, dove si discerne la fatica dal dolore, abbiamo corso la seconda tappa dell’Eco-Trail di Pasqua. Questa parte della Val d’Orcia è un grande altipiano collinare. E’ come se le tante colline formino un piano intermedio fra i monti più alti come l’Amiata e il fondovalle. Orti e non campi, coltivati a rittochino per contrastare l’erosione dell’acqua. La stessa che ha contribuito secondariamente ai movimenti tellurici, alla genesi di una delle più belle cartoline dell’Italia nel mondo. Seppur Toscano di altra Contea, ti senti orgoglioso e fortunato di essere nato qui. Sapere che molte genti Anglosassoni, Normanne e Latine (oggi anche Orientali) desiderano passarvi momenti della propria vita, idealizzandoli come i migliori a cui possano ambire. Non lo tradiscono casali perfettamente ristrutturati, dagli infissi pervinca. Custodi oggi come una volta di viti e olivi. Fattorie dagli intonaci bruciati dal tempo, dal sole e dagli altri eventi atmosferici. Strade al margine. A spartire come detto in apertura, o a raccogliere nel punto di compluvio. Up and Down. O sopra o sotto, raccordate da ripide discese, e ardite cipressate risalite. La luce è quella scintillante di Pasquetta, della gita fuori porta. Fredda e luminosa, accompagnata dal vento, costringe qualcuno a partire con maniche lunghe e k-way.

 

Gli altri siamo noi. UT

 

Energetic Water


Lago di Tiberiade


Fiume Giordano

 

I want to wake with you. Boris Gardiner



Bellissima. Nel tragitto da casa al lavoro con i finestrini chiusi per non farne uscire neppure un soffio.

 

A casa di Luca. SS

 

Capitolo 21

Nella saga del numero 21, non poteva mancare questa perla di saggezza e amore. Una delle più belle cose mai scritte, rea del successo di questo strano libretto.

dal Piccolo Principe

In quel momento apparve la volpe.
"Buon giorno", disse la volpe.
"Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno.

"Sono qui", disse la voce, "sotto al melo..."
"Chi sei?" domando' il piccolo principe, "sei molto carino..."
"Sono una volpe", disse la volpe.
"Vieni a giocare con me", le propose il piccolo principe, sono così triste..."
"Non posso giocare con te", disse la volpe, "non sono addomesticata".

 

Oro zecchino

di Francesco Tavnti

Moscato, Vinsanto, caramelle Rossana. Foto varie di famiglia. Album. Serviti di piatti, bicchieri e posate. Nei cassetti tovaglie e tovaglioli. Gondole che cambiano colore al variare della temperatura, bomboniere di ceramica e silver, ninnoli vari. Provenienza matrimonio, sacramenti, gite parrocchiali. Un carillon che suonava la domenica pomeriggio all’arrivo dei parenti. Una stanza buia e fredda. Mia nonna apriva gli scuri delle imposte e faceva ruotare la manopola dei termosifoni. Dietro entravo anch’io in quel mondo immobile di circostanza. Doveva essere così, surrealmente ordinato, formalmente freddo, pronto per mostrare il lato migliore della casa. Scevro dalla quotidianità. Approdo e permanenza, mentre si aggiornavano convenevolmente dei parenti non convenuti.

 

Eppure soffia. LC



...e sussurra canzoni tra le foglie
bacia i fiori li bacia e non li coglie

eppure sfiora le campagne
accarezza sui fianchi le montagne
e scompiglia le donne fra i capelli
corre a gara in volo con gli uccelli.

 

8 marzo



Un augurio a tutte le donne Melys.

 

Melys in Paris



Melys Collection a/w 2012 is at space La Cremerie in 15, rue des Halles, in front of MM Chatelet, behind Rue de Rivoli until tuesday 6th march.

For informations and appointments tel: +33 1 40269113 - +39 328 6036656
Wait for You!

 

Somebody That I Used To Know. Gotye



consigliato da Elena Prezzavento

[Gotye:]
Di quando in quando penso a quando stavamo insieme
Come a quando hai detto che eri così felice che saresti potuta morire
Ho detto a me stesso che eri giusta per me
Ma mi sentivo così solo in tua compagnia
Ma quello era amore ed è un dolore che ricordo ancora

 

Paris AI 2012/13

Dal 2 al 6 marzo la collezione Melys si troverà a Parigi presso lo spazio "La Cremerie de Paris" in Rue des Halles, 15.

Ph. +39 328 6036 656
Ph. +39 0575 9524 310

 

La notte. Arisa

 

Vento di primavera

E' il vento di primavera che ci raccoglie e ci porta lontano. Nebbia fotonica e cristallina dall'emisfero australe. Particelle di ricordi, come polline fecondano e risvegliano sensazioni credute perse.
Attraversa la terra nuda e pronta, portando colore e profumi adolescenziali. Toccalo senza afferrarlo, inspiralo senza trattenerlo, seguilo senza voltarti. Francesco

 

Come una zanzara

Incomprensioni, pulsioni, passioni. I pianeti, le auto, l’economia. Un frullatore, te che vuoi tirare fuori la testa, la forza di gravità. Gira, gira. Un bastone tra le ruote. In mille frantumi. Come un zanzara, volar via dal davanzale sbarrato. Francesco

 

Autostima



sopra da: "Il discorso del re"
sotto da: Wikipedia

L'autostima è il processo soggettivo e duraturo che porta il soggetto a valutare e apprezzare se stesso tramite l'autoapprovazione del proprio valore personale fondato su autopercezioni. La parola auto-stima deriva appunto dal termine "stima", ossia la valutazione e l'apprezzamento di se stessi e degli altri.

Il nostro senso di autostima deriva da: elementi cognitivi ovvero il bagaglio di conoscenze di una persona, la conoscenza di sé e di situazioni che vengono vissute dal soggetto; elementi affettivi che vanno ad influenzare la nostra sensibilità nel provare e ricevere sentimenti, che possono essere stabili, chiari e liberanti; elementi sociali che condizionano l'appartenenza a qualche gruppo e la possibilità di avere un'influenza sul gruppo, di ricevere approvazione o meno dai componenti di quest'ultimo.

 

'74-'75. The Connells

 

Cobalto

Arrivasti come la neve;
leggera e luminosa mi avvolgesti.
Ovattato, tornai bambino,
tutto aveva il tuo colore e il tuo asettico odore.
Il sole, la luna, le stelle splendevano su di te,
la notte trasparente, il giorno sfuocato.
Poi te ne sei andata,
a terra sono rimasti i rami spezzati,
e gli animali straziati.
Ciò che avevo benedetto ora lo maledicevo.
Eccezionale evento climatico,
ma pur sempre passeggero.
Lentamente ho sentito il vento fioregato,
la luce del sole che mi alleggeriva,
il suono degli uccelli che mi svegliava.
I semi, le gemme, desiderosi di sbocciare;
li ho nutriti con la tua acqua. Ne ero zeppo.
L’imbrunire cobalto, l’alba luminescente.
Francesco

 

Primavera. Luca Carboni



di Lolo

Oggi pomeriggio ho aperto la finestra e quell'aria inconfondibile...

 

Il viaggio. Daniele Silvestri

 

La terra e la morte

Cesare Pavese

Tu sei come una terra
che nessuno ha mai detto.
Tu non attendi nulla
se non la parola
che sgorgherà dal fondo
come un frutto tra i rami.
C’è un vento che ti giunge.
Cose secche e rimorte
t’ingombrano e vanno nel vento
Membra e parole antiche.
Tu tremi nell’estate

 

Bacche e muschi.


 

Milano Fashion Week

di Francesco Tavanti

Tokyo, Dusseldorf, New York, London, Moscow. Ma non solo queste. Altre città hanno la loro Woman Fashion Week. Poi sul finire entrano in scena prima Milano e a chiudere Parigi. Giro e Tour. Milano se l'è conquistata negli anni '80 attraverso l'industria e la finanza. L'ha strappata a Firenze e Roma. La poesia dei Couturier Italiani nulla ha potuto nei confronti del rampantismo da Bere. Milano è bella! Si fa apprezzare nel tempo. A primo impatto può farti scappare, ma poi ci torni. E' una città dove abitare, e da dove andarsene per le vacanze estive e invernali. Ma poi ci torni.
Nella settimana della moda, si accende. Showroom, vecchi e nuovi padiglioni allestiti per sfilare, feste, vetrine e ristoranti. Euforia da strada, taxi pieni. La Triennale, Brera, il Quadrilatero, San Babila, Corso Como. Gente dal mondo.

 

Manifattura

 

About Sanremo

 

Aver paura d´innamorarsi troppo. LB

 

Dipinto verbale

di Francesco Tavanti

Su di una tela bianca, linee d’ogni colore si srotolano e s’incontrano da sinistra a destra. Mentre il colore di alcune rimane invariato di altre cambia. Lo spessore anch’esso si assottiglia e si ispessisce in prossimità delle altre tracce. Incroci, parallelismi, sovrapposizioni, divergenze, cerchi su se stessi. Questi alcuni degli esempi che si trovano nella tela, ormai di mille colori, ormai senza più spazi bianchi.
Qualcuno dice: “Sembrano ridere, piangere, preoccuparsi, amare e odiare, procedere e indugiare” e l’altro “ a vederlo così è tutto complesso ed estremamente ordinato”. Nel frattempo arriva il pittore e aggiunge: “mentre lo disegnavo capivo di non capire, avevo un’idea strattonata tra desiderio e bisogno, smaniosa di procedere di esplorare di conoscere. Sono contento che vi piaccia”.

 

Rasato e Costine.

di Francesco Tavanti

Non il prato appena tagliato e neppure quelle di maiale alla brace, ma un archetipo di maglieria quella “tipica” del nostro territorio. Come un piatto toscano, viene esaltata dalla qualità della materia prima e delle lavorazioni.
Gli Aran dei clan scozzesi, la maglia inglese, la spalla alla francese, la maglia stoffa Milano, le trecce dei college americani, ed ancora l’intarsia scozzese. Niente di tutto questo, bensì il più facile ed elementare di tutti i punti maglia. La boccolina tricot in tutto il corpo e la costina 2x1 a chiudere su polsi, punto vita e collo.
Come tutte le cose, quando le facciamo semplici, dobbiamo essere impeccabili, e più bravi degli altri. Nulla è possibile eludere, ed ogni difetto risalta agl’occhi. L’omogeneità, la compattezza, l’imperfezioni del filato, le “barature” della macchina, ogni cosa è visibile, ecco perché una maglia coste e rasato deve essere perfetta. Molti pur desiderando chissà quale punto maglia, chissà quale fantasia maglieristica, al momento della scelta su cosa indossare prediligono siffatto pullover.
E’ come un foglio bianco, pronto per essere ogni giorno scritto con i propri e personalissimi stati d’animo (punti maglia). Io ritengo che sia la più bella perché la più sobria, perché ci accompagna discretamente, perché c’è senza prendere il posto del nostro essere. Perché è casual.

 

Amour

 

Tappeto di fragole. Modà

 

Casual

da Wikipedia

Il casual è una sottocultura nata all'inizio degli anni sessanta nel Regno Unito.

La genesi del movimento va ricercata nelle terrace, ovvero le gradinate degli stadi inglesi, frequentate da gruppi di ragazzi facinorosi (hooligan) che cercavano il contatto con gli avversari e con la polizia: questi gruppi erano formati in prevalenza da skinhead e hard mod. A causa dell'appariscenza del vestiario skinhead però, questi gruppi venivano sempre più facilmente localizzati dalla polizia e quindi repressi. Nacque così l'esigenza di adottare un look che avesse un basso profilo e non presentasse nessun riferimento alla propria squadra, in modo da facilitare il tentativo di non esser notati nella folla dei tifosi pacifici e differenziarsi dagli hooligan.

 

Follia (Adelphi). Patrick McGrath

"Già, l'amore" dissi. "Parliamo di questo sentimento che non riuscivi a dominare. Come lo descriveresti?". Qui Stella fece un'altra pausa. Poi, con voce stanca, riprese: "Se non lo sai non posso spiegartelo".
"Allora non si può definire? Non se ne può parlare? E' una cosa che nasce, che non si può ignorare, che distrugge la vita delle persone. Ma non possiamo dire nient'altro. Esiste, e basta".
"Queste sono parole, Peter" mormorò Stella.

 

Hallelujah. Jeff Buckley



di Lolo

Gennaio 1977, mio quinto compleanno e pochi giorni dopo sarebbe nato mio fratello. La nonna Silvia decise di iniziare a regalarci per ogni compleanno, oltre all'oggetto che ci piaceva, anche un buono fruttifero delle Poste. Questa tradizione è andata avanti fino a quando non ci ha lasciato. Ero ancora molto giovane quando è successo.

 

Heaven For Everyone. Queen

 

White Community

foto di Francesco Tavanti


Red Berry


Old wall stone

 

Il più grande spettacolo della natura

La neve.

 

Winter in Arezzo

foto di Francesco Tavanti




 

November Rain. Guns N' Roses

 

Cade



di Francesco Tavanti

Cade leggera per spezzare i rami degli alberi, cade solida per scomparire fluidamente nella terra, cade bianca ma presto resta incolore. Cade per ricordarci i giochi, ma per chi vive in strada non è un gioco.

 

Ronda Ghibellina 2012

di Francesco Tavanti

Un’insenatura nelle rocce appenniniche, una lingua del mare bucolico ci spinge come granchi sugli scogli, mentre l’irta risacca ci rallenta fino a farci camminare. Vista dall’alto la Val di Chio, si presenta come un’estroflessione, nel lato orientale, della Val di Chiana. Un’isola incantata, dove il tempo sembra essersi fermato, a memoria d’uomo, al dopoguerra, dopo, al medioevo. La valle è stata presidiata già dagli anni ’70 da tedeschi e inglesi, pionieri ed ispiratori degli agriturismo di cui il territorio fa molta offerta. Si può ancora oggi entrare in botteghine rimaste come una volta, dove alimentari e bar si fondono, dove cassette di frutta e verdura appoggiano sulla graniglia bianca e nera di bassa fattura. Dove c’è un po’ di tutto, dove d’estate è facile imbattersi in vecchietti che giocano a carte con un gotto di vino rosso, sotto la pergola.

 

Une Femme amoureuse. Mireille Mathieu

 

La Quercia

Mentre mi aspetti, vorrei abbracciarti senza farmi vedere. Fonderci nel nostro calore ed evaporare e perderci mossi dal vento. Cadere come acqua, scivolare nel dorso di una foglia, colmare una corolla, dissetare un seme, germogliare una quercia. Aggrappati l'un l'altra, io radice, tu rami e foglia, per tenere unito il cielo alla terra. Francesco

 

C... che bello l'amore! LC

 

Prince of Persia

...si dice vi siano vite unite fra loro nel tempo, legate da un'antica chiamata, che riecheggia nelle Ere. Il destino...

 

Melys Preview FW 2012


Melys trousse crochet translates the mood of FW 2012. Two distinct words which express the essence of a Melys woman. The blush and lipstick shades, symbolize sensuality captured in a trousse of crochet-hooked crosswords. The Trousse , a symbol of travel and intimate femininity. Crochet, a traditional craft used in the creation of knitwear.
Culture and styling blend to reflect our Tuscan heritage all the while revealing our Parisian origins. Spun in wool cable, alpaca and merino yarns, always with a touch of cashmere, besides the unequivocal 100% cashmere. Trompe l’oiel of ribbons, stitch its presence into these creations, lined in nylon with hints of Gros grain trimming and crochet final touches marry perfectly with braided knits summoning the strength of feminine form. Francesco Tavanti

 

Total Eclipse of the Heart 1984. Bonnie Tyler

 

Sud

Quando scendo al sud, lo faccio sempre con un senso di malinconia. E' come se perdessi qualcosa. A tratti una leggerezza insostenibile, un viaggio di non ritorno, se non decurtato, sprovvisto di...cosa, di cui non conosco bene l'essenza.
Lo stesso fatto di oltrepassare, e abbandonare il mio paese natale in treno, vedere prospetticamente diverse, strade e case comunemente percorse e incontrate da altri punti. Le abitazioni appunto. Quelle mi voltano le spalle, disposte come sono fronte strada.
Il sud e' il sole e la luce. Anche il mare se vogliamo. Dove immergersi e lavarsi dal peso nordico.
Quando si torna al centro, qualcosa non c'e' più.
Il sud prima da, e poi prende. E non sai cosa. E' come il paese dei balocchi, la sera di festa, e il risveglio ragliante.
E' inconsistente e frivolo. Ne farei tranquillamente a meno di venirci.
C'ho portato e lasciato troppe cose quaggiu che non mi va neppure d'elencare. Pero si mangia veramente bene. Francesco

 

Thomas. Animation Trailer



Omaggio ad un pensatore, anzi due Michele e Luca.

 

La storia di un'azienda ma con l'incanto di una fiaba.

http://www.iltitolo.it/giornale/notizie-toscana/luncinetto-di-nonna-amelia.html



http://www.iltitolo.it/

Amelia nasce in un paesino della Francia meridionale nell'ormai lontanissimo 1928. Suo papà, aretino, è minatore e lavora in una miniera di carbone; nel 1937 contrae la silicosi e muore; la famiglia rimpatria! Passano gli anni e Amelia, che ama lavorare all'uncinetto viene assunta in un piccolo maglificio.

Nel 1956 la grande svolta: si licenzia e inizia l'attività in proprio tra le pareti di casa! Suo marito, autista di autobus granturismo, crede in lei e la sprona a fare di più! E così i due, a bordo di una Fiat multipla, partono alla volta di Parigi.
Giunti nella capitale francese si recano alle "Galleries Lafayette" e presentano una splendida collezione di maglie rigorosamente fatte a mano (sia all'uncinetto sia ai ferri) ed è subito successo! Successo che si ripete a ogni nuova collaborazione con le più esclusive e prestigiose case di moda perché le signore dell'alta società amano avvolgersi nei morbidissimi capi in cashmere firmati "MELYS".

Amelia trasmette il suo profondo entusiasmo ai parenti e tutti entrano gioiosamente in azienda! Un'azienda tuffata nel cuore verde della Toscana dotata di pannelli fotovoltaici che producono energia elettrica senza inquinare e impianto per tingere naturalmente il cashmere perché Amelia rispetta la natura!
E rispetta la tradizione artigianale: ogni capo che esce dalla "MELYS" non viene realizzato da avveniristici macchinari superautomatizzati ma dalle amorevoli mani di autentiche "Maestre del Gomitolo"!!! Amelia muore il 23 luglio 2011 passando il testimone ai figli dei figli tra i quali Francesco, che mi ha parlato di lei con infinita tenerezza!!!
La collezione primavera/estate 2012, declinata come sempre solo al femminile, è pensata, come recita la cartella stampa, "Per una donnadelicata, colta, che non ama gli eccessi e il suo abbigliamento rappresenta una condizione mentale ancor prima che fisica!".

 

CAPODANNO AMERICANO: MIAMI O ASPEN?

http://www.ilnord.com/2011/12/12/capodanno-americano-miami-o-aspen/

Sia che tu decida di trascorrere il capodanno cullata dalle tiepide onde delle spiagge della Florida che ammirando i fuochi sulle distese innevate di Aspen, vari sono i look che i nostri designer propongono – adatti ad ogni occasione.
La fine dell’anno si fa scintillante con Laura Mancini (www.lauramancini.net) che dà luce al suo classico tubino con pailletes sempre più sexy e provocante anche in riva al mare abbinabile alle decolletè python H Williams (www.hwilliamsdesign.com) dal tipico design intrecciato che si ispira alla city ma d’oro e con un’ allure anni 30’… Anche la donna London in Paris (www.londoninparis.com) non passa certo inosservata tra le trasparenze in pizzo dei suoi abitini dal sapore estivo per definire un look retrò-chic.
Per un classico capodanno in montagna invece, il dettaglio che caratterizza questa stagione è senza dubbio il collo furry. Alcuni esempi ci vengono dati da Melys (www.melys.it) che decora la cappa bon-ton con la mantella in pelliccia da vera mountain-addicted e sempre in volpe ma decisamente più femme-fatale è l’outfit Vladimiro Gioia (www.vladimirogioia.com) – elegante e stylish. Adatto sia ad un cocktail sulle spiaggia che ad un cenone in baita.
Infine, Laura Mancini ancora una volta propone una sua versione easy dal design basico ma che non sbaglia mai dell’abito lungo, che si conferma capo passe-partout del giorno di San Silvestro!
Sia al mare che in montagna, Pink & Chic si veste di movenze raffinate ma… con qualche eccesso e perché no?! Se vale a capodanno, vale tutto l’anno!!

 

Quotes. Oriana Fallaci

Il vero potere non ha bisogno di tracotanza, barba lunga, vocione che abbaia.
Il vero potere ti strozza con nastri di seta, garbo, intelligenza.

 

Saldi di fine stagione

di Francesco Tavanti

Mi sono ritrovato a camminare per il centro storico di Firenze il primo sabato di saldi. Martedì prossimo inizierà il tradizionale Pitti Uomo e l'intera città si sta facendo il maquillage per l'evento. 
Io cammino per la strada alla ricerca di qualche occasione, per comprare qualcosa precedentemente ritenuto troppo costoso.
Di gente ce n'è tanta fin troppa per i miei gusti. Ma l'atmosfera è quella giusta. Clima amabile (ci si muove con la giacca aperta), negozi pieni. Ognuno fa quello che può o che deve. Chi vende le caldarroste, chi la sua simpatia, chi i suoi ritratti, chi i biglietti per gli Uffizi, chi firme socialmente impegnate, chi vestiti, scarpe e accessori vari.
Mi soffermo a guardare le tipiche vetrine delle Brocanterie fiorentine. Quadri senza cornice con scorci simil Rosai, statuette bronzee di ballerine primi '900, mezzi busti con il locale marmo di Carrara. La città ospita innumerevoli mostre d'arte da palazzo Strozzi a palazzo Pitti. Nella città rinascimentale è la pittura che prevarica le altre forme di espressione dell'anima. Il commercio ne gode di tanta bellezza architettonica, di tanti richiami al '400 e '500 quando le stoffe pratesi erano le più pregiate.
Nei corridoi selciati dalla pietra serena di Fiorenzuola, gente di tutte le età, anche se a me mi sembrano tutti uguali. Mi sembra di conoscere tutti pur nella certezza di non conoscere nessuno. Scanso quello e quell'altra, cerco di focalizzare l'attenzione su chi mi assomiglia, ma me ne accorgo, se non successivamente. 
Mentre torno da dove sono venuto, c'é chi blocca con doppio giro di chiave il cancello del parco dei Boboli. "Vedi c'è chi chiude l'auto, chi l'appartamento, chi il parco del granduca di Toscana" penso, e continuo a pensare " a questo tizio gli hanno dato una bella responsabilità".
Poi entro in un bar e mi bevo un tè.

 

Melys photo shooting AI 2012-13



Tutto è pronto per lo shooting della nuova collezione Melys Autunno_Inverno 2012-13, testimonial del look book Natalia Belova.

 

Riccione_Alexander Platz. Luca Carboni



...e invece niente...
...e la musica leggera sembrava potesse volare...
...e sembra quasi che la bomba, la bomba stia per scoppiare...
...e adesso un gran silenzio e tanta gente da sfruttare...
...tanto non può parlare...
...solo mercato, solo droga...
...di essere felice...

 

Eros e Thanatos. Freud



1920 Il pensiero di Freud muta radicalmente. Infatti alla concezione della vita pulsionale regolata dall'antagonismo tra principio di piacere e principio di autoconservazione, egli ne sviluppa una nuova basata sul “dualismo” tra pulsione di vita (Eros) e pulsione di morte (Thanatos) (Principio di costanza).
La meta delle pulsioni erotiche (o di vita), è la coesione e lo sviluppo dell'individuo, cioè la "tendenza a conservare la sostanza vivente e a legarla in unità sempre più vaste".
La meta della pulsione di morte è l'autodistruzione, la dissoluzione dell'unità dell'organismo, il ritorno allo stato primordiale inorganico.
In questo periodo Freud si dedica alla pulsione sessuale e alla sua conflittualità con l'Io, agente e serbatoio della pulsione autoconservativa. Ora per lui la causa del sintomo è il conflitto pulsionale.

La pulsione, dice Freud, può mutarsi nel suo contrario, ad esempio l'amore in odio, il piacere di guardare in esibizionismo. Oltre a trasformarsi nel contrario, la pulsione è anche in grado di volgersi contro la propria persona, come, ad esempio, nel masochismo che è un sadismo diretto contro il proprio corpo.

Freud pensa ancora che tutto sia regolato dalla pulsione sessuale, anche certe attività umane apparentemente senza rapporto con la sessualità, ma che avrebbero la loro molla nella forza della pulsione sessuale. Stiamo parlando del meccanismo noto come sublimazione. La pulsione è detta sublimata nella misura in cui essa è deviata verso una nuova meta non sessuale e tende verso oggetti socialmente valorizzati. Il processo è automatico e inconscio e permette un'adeguata scarica, (attraverso comportamenti socialmente ammessi), di quelle pulsioni istintuali (sessuali e aggressive) altrimenti minacciose per il soggetto.

In Disagio della civiltà, pur riconoscendo l'influsso nocivo e patogeno della morale sulla vita pulsionale, individua, d'altro canto nella repressione delle pulsioni e nei periodi di latenza che connettono lo sviluppo infantile alla pubertà una premessa della civiltà (sviluppo dell’Io).

Pur considerando patogena la repressione delle pulsioni, Freud si convince che senza tale repressione non vi sarebbe la sublimazione delle pulsioni, e quindi, non vi sarebbe civiltà. In altri termini Freud individua la forza creatrice di civiltà nella repressione e deviazione delle pulsioni istintuali.

 

Il Profeta. Cahlil Gibran

citazione di Marco Scrocca

Quando l'amore vi chiama seguitelo. Anche se le sue vie sono dure e scoscese. E quando le sue ali vi avvolgono, affidatevi a lui. Anche se la sua lama, nascosta tra le piume potrebbe ferirvi. E quando vi parla, abbiate fiducia in lui.
Anche se la sua voce può infrangere i vostri sogni come il vento del nord devasta un giardino. Perché l'amore come vi incorona, allo stesso modo può crocifiggervi. E come vi fa fiorire, allo stesso modo vi recide.
Allo stesso modo in cui ascende alle vostre sommità e accarezza i vostri rami più teneri che fremono nel sole, così può scendere fino alle vostre radici e scuoterle fin dove si aggrappano alla terra.
Come covoni di grano vi raccoglie intorno a se.
Vi batte fino a spogliarvi
Vi setaccia per liberarvi dai gusci.
Vi macina fino a ridurvi in farina.
Vi impasta rendendovi malleabili.

 

The Time Machine

consigliato da Marco Scrocca

"Tutti abbiamo le macchine del tempo. Quelle che ci portano indietro si chiamano ricordi, quelle che ci portano avanti si chiamano sogni" (Jeremy Irons)