Rêve d'enfant que nous sommes...
Edipo e il tradimento
Svegliarsi in piena notte, da un sogno terribile, significa squartare con una sciabola una noce di cocco, dove il guscio rappresenta il conscio e la polpa l’inconscio. Il liquido emorragico è frutto di un infezione provocata dalla non compenetrazione fra questi due tessuti.
Chi tradisce è perché teme a sua volta di essere tradito. Attraverso l’amante si pone esso stesso in una condizione di amante nei confronti del partner ufficiale. Ovvero va a colmare e prendere il posto di colui di cui si può innamorare la moglie, sottraendola a se stesso. In questa maniera trova, apparentemente, quella pace tanto desiderata. Il suo scopo è quello di venire meno ad un meccanicismo, regressivo, ripetitivo, appreso tra le mura della famiglia d’origine. E’ il genitore di sesso opposto che innesca attraverso un ritmo ciclico, atteggiamenti di seduzione e tradimento. L’amore che la madre o il padre dedicano rispettivamente al figlio o alla figlia, viene costantemente tradito dal ritorno a casa del marito o della moglie. In questa maniera i figli maturano verso il genitore dello stesso sesso gelosia ed un’invidia, perché rappresenta, ciò che loro per distinguersi al fine di rappresentare un’alternativa per il genitore amato, non potranno mai essere, generando così dentro se stessi un vuoto inviolato e patologico, un nucleo patogeno, di cui i guardiani sono i sentimenti sopra citati. La stessa masturbazione, con fantasie verso terze persone, pone l'individuo in una posizione di adultero, che permette momentaneamente di sottrarsi dal genitore amato, e bilanciarsi con quello traditore.
E’ spesso il partner nella vita, un’alternativa al genitore amato e traditore, ma che non può da solo essere totalmente rassicurante, in quanto il nucleo patogeno ricomincia a sanguinare ogni qual volta che si ripete il meccanismo seduttivo/traditore da parte del genitore. Nessuno può salvarsi da solo, ma da solo deve guarirsi. Francesco
22/12/13 | 0 commenti
Al ricordo dell'estate
Muscoli, tatuaggi invadenti ed insolenti. Corpi giovani ed altri aspiranti tali.
Occhi del nord vicino a capelli e carnagione del sud. La musica dialettale dei
Livornesi è il suono armonico del mare che s'incontra con quello duro della
terra. La meridionalizzazione nelle parole di tanti adolescenti figli degli
operai della Solvay. I colori artificiali degli ombrelloni, sospesi fra tutti i
toni dal bianco al blu della spiaggia, del mare, e del cielo. Senza soluzione di
continuità fra riflessi accecanti della sabbia ed oscuranti dell'orizzonte.
Gente dura nell'aspetto ma gentile ed accogliente nei modi. Le ciminiere dietro
la duna. Attraverso le pensiline Liberty del Club Canottieri, in lontananza il
promontorio anch'esso Belle Époque di Castiglioncello. Set del Sorpasso di Dino
Risi e di molti Macchiaioli che qui trovarono la luce ideale a curare i loro
malesseri. Devo dire un bel meltinpot complesso da decifrare, piacevole
d'accettare.
10/12/13 | 0 commenti
Calendario 2013
Un anno da ricordare ma anche da dimenticare. Tutti ben ordinati come plotoni e visibili come i continenti in un planisfero, i mesi del 2013, con i loro giorni disposti in ranghi, son desiderosi di schizzarmi addosso ciò che in loro è successo. Assumono i colori dei ricordi stagionali. La montagna bianca, il mare scintillante, il grano dorato, il verde delle prime foglie che vestono il bosco, gli antociani che cangiano l'autunno. I compleanni, le difficoltà sul lavoro, l'inizio e la fine della scuola. Alcuni sono malinconici, altri intimi, altri ancora adolescenti. Le notti stellate, i pomeriggi afosi, i bagni nei fine settimana di luglio. Son sempre loro come negli anni trascorsi e in quelli venturi. Son sempre loro, i numeri in questo caso, che si rigirano a turni settennali i giorni della settimana. La domenica la più ambita. Di solito si carica di qualche ricordo in più, con la sua scia di sabato e venerdì. Gli altri quattro i "sinottici" sono lì per incensare gli altri tre. È un gioco di squadra, se non ci fossero i primi i secondi perderebbero il loro fascino. File parallele. Ranghi settimanali, marciano all'infinito, spesso i primi incompleti.