Felix Baumgartner's supersonic freefall.

Il sogno continua...

 

Casual

da Wikipedia

Il casual è una sottocultura nata all'inizio degli anni sessanta nel Regno Unito.

La genesi del movimento va ricercata nelle terrace, ovvero le gradinate degli stadi inglesi, frequentate da gruppi di ragazzi facinorosi (hooligan) che cercavano il contatto con gli avversari e con la polizia: questi gruppi erano formati in prevalenza da skinhead e hard mod. A causa dell'appariscenza del vestiario skinhead però, questi gruppi venivano sempre più facilmente localizzati dalla polizia e quindi repressi. Nacque così l'esigenza di adottare un look che avesse un basso profilo e non presentasse nessun riferimento alla propria squadra, in modo da facilitare il tentativo di non esser notati nella folla dei tifosi pacifici e differenziarsi dagli hooligan.

 

Quest'anno gli Auguri sono Rock!




di Maria Chiara Buccianti

Ieri sera al Teatro Della Pergola di Firenze, in occasione dell'emozionante concerto di Ginevra di Marco, i ragazzi della Scena Muta hanno presentato il loro singolo Firenze-Copenaghen.
Per la prima volta oltre venti band e solisti di valore si son riuniti per regalare un omaggio alla città di Firenze, con una canzone che vuol essere un messaggio di speranza, solidarietà e un gradito regalo natalizio per tutti noi.
Grazie per l'energia, le emozioni, i sorrisi e per l'atmosfera gioiosa che i ragazzi son riusciti a creare, incredibile vedere la Pergola così animata e il pubblico tanto coinvolto.
Per dirla con alcune parole di una canzone suonata ieri sera "Cantate ancora, un anno un mese un'ora. Perdutamente".

 

Auguri da WMLDesign

 

H&M By Versace (Avere)

di Maria Chiara Buccianti

Io ho
Tu hai
Egli ha
Noi abbiamo
Voi avete
Essi hanno

Eh si. Essi hanno esagerato, stancato. Un'altra volta.
Gli H&M stores di tutto il mondo hanno aperto oggi le porte alla limited edition firmata Versace. Come da copione centinaia di persone in fila, in attesa di potersi accaparrare un pezzo della collezione. Ho appena letto un report su Vogue.it, divertita e allibita su come alcuni siano disposti a far follie pur di esclamare "io ce l'ho!"
C'era chi ha trascorso la notte davanti alla saracinesca chiusa del department milanese, chi si è svegliato all'alba pur di assicurarsi un posto tra le prime file, chi si è armato di seggiolina e un buon libro per ammazzare il tempo.
Spesso e volentieri non nego sia capitato anche a me, anche esser definita Victim, Fashion Victim, fin quando il mio boss mi ha fatto vedere la cosa da un'altra prospettiva. E in effetti, oggi, io ringrazio lui, per avermi fatto scrollare questa etichetta di dosso. Preferisco stare a letto in una mattina fredda di novembre, con la mia bella coperta di cashmere, piuttosto che ansiosa al freddo, davanti ad un negozio ancora chiuso.

Per comprare cosa?! Ma soprattutto, dopo esser riuscita nell'impresa titanica cosa ti rimane?!

Guardo la collezione invernale alla quale stiamo lavorando, tocco le tirelle da poco realizzate e penso che il vero lusso sia la qualità, la passione e le lavorazioni manuali. Un susseguirsi di minuziose operazioni che danno vita ad un capo che racconta una storia, senza tempo, ma capace ogni volta di emozionare. Orgogliosa di lavorare a questo progetto e non uniformata alla massa, credo che oggi più che mai ci sia bisogno di un'esperienza di acquisto emozionale, piuttosto che una frenetica ricerca di un piacere frivolo e passeggero.

 

L'evoluzione. Dario Fo



Bypassando la citazione politica...

 

Downshifting



da Wikipedia

Semplicità volontaria è, in lingua italiana, il neologismo che definisce quello che, principalmente nel mondo anglosassone, viene chiamato all'interno del mondo del lavoro il downshifting - parte integrante del più vasto concetto del lifestyle, lo stile di vita, o simple living, del vivere in semplicità - ovvero la scelta da parte di diverse figure di lavoratori - particolarmente professionisti - di giungere ad una libera, volontaria e consapevole autoriduzione del salario bilanciata da un minore impegno in termini di ore dedicate alle attività professionali, in maniera tale da godere di maggiore tempo libero (famiglia, ozioso relax, hobbystica, ecc.).

La rivalutazione di antichi e nuovi valori, come una maggiore cura della forma fisica e psichica è alla base del fenomeno della cosiddetta semplicità volontaria che fa del downshifting uno dei propri cardini. Il fenomeno - che riveste già in paesi come Stati Uniti d'America e Canada aspetti socialmente rilevanti e pare essere destinato, secondo i ricercatori, a segnare il costume nel mondo del lavoro dei prossimi anni - appare essere trasversale in rapporto ai sessi, riguardando tanto maschi quanto femmine in carriera. Il postulato base, tuttavia, pare presupporre il fatto che lo stipendio eventualmente decurtabile sia di per sé sufficientemente congruo per cui un taglio più o meno elevato possa risultare in qualche modo sostenibile.

 

Riecco il 21



di Francesco Tavanti

Ancora con il numero 21. L'ho rincontrato non solo nel mio cellulare che segna le 21:21, ma mi è sembrato in alcune altre cose, il cui denominatore comune potrebbe essere riconducibile alla fine e all'inizio. Come celebra l'ultimo libro di Tiziano Terzani, "la mia fine è il mio inizio". Questo post lo impost-erei come una sorta di decalogo. Il primo punto sono i solstizi che ricadono il 21 giugno e il 21 di dicembre. Guarda caso quest'ultimo è anche la data del..., nel calendario Maya. I puntini stanno a significare un qualcosa che non sappiamo; e non mi riferisco se accadrà qualcosa, ma se così fosse cosa accadrà. Il secondo punto è la canzone di Venditti "21 modi per dirti ti amo". I terzo è la maggiore età di una volta, rimasta ancora nel calcio ed in altri sports. Il quarto punto è la "trisonomia del cromosoma 21".

 

Il gene della Felicità



(AGI) - Washington, 6 mag. - Sarebbe un gene a determinare quanto una persona e' soddisfatta della propria vita. Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista Journal of Human Genetics, secondo cui coloro che lo ereditano da entrambi i genitori hanno il doppio della probabilita' di essere felici.
Per arrivare a queste conclusioni un gruppo di ricercatori della London School of Economic ha chiesto a 2.500 persone di esprimere il loro grado di soddisfazione rispetto alla propria vita. Dall'analisi del Dna dei soggetti e' emerso che quelli che hanno una doppia versione del gene '5-HTT', coinvolto nel trasporto della serotonina, si dicono felici nel 69 per cento dei casi, mentre in quelli che non ne hanno nessuna copia la percentuale scende alla meta'. "Ovviamente non e' un gene a determinare il nostro benessere - hanno commentato gli esperti - ma questa e' una dimostrazione del fatto che c'e' una 'linea di base' determinata, che spiega ad esempio perche' alcune persone sono naturalmente piu' felici e altre no".

 

Comunità



da Wikipedia

Una comunità è un insieme di individui che condividono lo stesso ambiente fisico e tecnologico, formando un gruppo riconoscibile, unito da vincoli organizzativi, linguistici, religiosi, economici e da interessi comuni. Un primo significato di comunità si trova nel contesto dell'ecologia e indica l'insieme degli organismi che condividono uno stesso ecosistema geograficamente limitato, interagendo all'interno di tale sistema.
Con riferimento agli umani una comunità può indicare nel linguaggio comune una struttura organizzativa sociale, tipo un quartiere, un paese o una regione, comunque di estensione geografica limitata, in cui gli abitanti abbiano delle caratteristiche comuni.

 

Cos'è il "vero lusso"?



di Francesco Tavanti

Spesso ci chiediamo cos'è il “vero lusso”; cosa rappresenti un plus valore per l’uomo! Il lusso è un concetto variabile, direttamente subordinato alla disponibilità di un determinato bene. L’esclusività è elemento essenziale del lusso. Ecco perché ciò che era lussuoso nel passato oggi non è più reputato tale. Il lusso è per pochi, il lusso ha un “costo”! Per accedervi è necessario “conoscere” e "possedere" qualcosa da scambiare per esso. Conoscere se stessi, ciò che può farci davvero felici, ciò che indossato impreziosisca ai nostri occhi e a quelli altrui la nostra persona. Cosa ci renda esclusivi e riconoscibili. Seguendo questo concetto, chi più di noi stessi è unico ed esclusivo!? Ogni cosa che ci aiuti a far affiorare la nostra identità è “lusso”. Secondo me poche cose! Essenziali, belle e ricercate. Ogni cosa deve avere una storia che si sommi alla nostra. Deve rappresentare un aspetto profondo di noi. Il lusso è etico, il lusso è raffinato, il lusso è desiderabile perché vero.

 

The Earth Day - Siamo Soli nell'immenso vuoto Che C'è. Raf



da Wikipedia

Il Giorno della Terra, è il nome usato per indicare due diverse festività: una che si tiene annualmente ogni primavera nell’emisfero nord del pianeta, e un’altra in autunno nell’emisfero sud, dedicate entrambe all’ambiente e alla salvaguardia del pianeta Terra. Le Nazioni Unite celebrano questa festa ogni anno nell’equinozio di primavera, ma è un’osservanza ufficializzarla il 22 aprile di ciascun anno. La festività è riconosciuta da ben 192 nazioni e viene celebrata da quasi mezzo miliardo di persone. L'Earth Day fu celebrato a livello internazionale per la prima volta il 22 aprile 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra.

 

Alvar Aalto



da Wikipedia

« Analizzando i bisogni essenziali dell'uomo, l'architetto può risolvere anche i principali problemi di complicati lavori di costruzione »

Hugo Alvar Henrik Aalto (Kuortane, 3 febbraio 1898 – Helsinki, 11 maggio 1976) è stato un celebre architetto, designer e accademico finlandese, esponente di spicco dell'architettura organica di stampo europeo, appartenente alla cosiddetta "seconda generazione" dei maestri del movimento moderno.
Figlio di un ingegnere agrimensore finlandese, Johan Henrik Aalto, e di una postina svedese, Selly (Selma) Matilda Aalto (cognome da nubile: Hackstedt), iniziò la sua attività nello studio del padre. Ancora studente costruì per i genitori, ad Alajärvi, la sua prima casa. Si diplomò alla Teknillinen Korkeakoulu (Scuola Politecnica) di Helsinki nel 1921.

 

PUSH OR PULL



di Francesco Tavanti

Prima uno poi l’altro! Chi prima chi dopo, chi per entrare chi per uscire? Dipende! Di solito con PUSH si esce per ragioni di sicurezza, ma non è detto che questo avvenga. PUSH è più istintivo, è più invitante anche per entrare e comprare, consumare, spendere. Sono due termini molto simili, anche se dal significato opposto, e che richiedono, almeno nel mio caso, un attimo di riflessione e decisione. Sono le due lettere iniziali a renderli simili, queste corrispondono alla metà della parola e dell’azione. “PU” è il momento che afferriamo la maniglia, poi in un caso si spinge e nell’altro si tira. Tra i due è il PULL che non mi convince, tirare qualcosa verso di me, per poi bloccarla e oltrepassarla, attento che non mi venga addosso. Poi quella doppia elle in stampatello, dove il rampetto verticale rappresenta la maniglia e quello orizzontale la direzione. In avanti, non ti puoi sbagliare, ti dice di spingere con forza (sono due) in avanti. PULL è onomatopeico, PULL significa spingere!

 

Egitto- Mar Rosso (marzo 2011)



di Francesco Tavanti

Un’atmosfera surreale! Non più le lunghe code alla dogana aeroportuale, non auto e autobus per strada, solo 28 turisti in un villaggio che ne contiene quasi 1000.
Durante la rivoluzione quasi tutti gli operatori turistici furono rimandati a casa. Poi riaperte le frontiere si è avuta una tenue ma soddisfacente ripresa, vanificata dopo le ultime vicende libiche e siriane.

 

2 rubinetti



di Laura Callari

Ci risiamo.
Ancora una volta, vuoi che resti, ma alle tue condizioni.
Siamo due rubinetti, sì due rubinetti: con l'acqua calda e l'acqua
fredda, con le manopole, senza.

Tu sei un rubinetto con le manopole, classiche, tonde, un po'
ottagonali, con i due cerchi rosso e azzurro. Apri e chiudi quando
vuoi, quanto vuoi e possono succedere due cose in caso di rottura...o non si riesce più a girare il pomello, o anche stringendolo al massimo, continua a gocciolare.
TIC, tic, TIC...quella goccia è quella che non ti fa dormire la sera, quando cerchi di addormentarti, quella goccia è quella a cui ci si attacca per dissetarsi quando con la bocca arsa si vaga nel buio notturno.

 

Sarah Illenberger: organi vitali



di Maria Chiara Buccianti

Definire una categoria o un genere per tutto il lavoro di Sarah Illenberger non è un compito facile. Le forme delle traduzioni visive che assumono i suoi temi sono troppo diverse. Quello che inizialmente sembra un lavoro un po 'astratto, in realtà, è molto pratico e materiale in quanto le sue creazioni non sono generate su un computer, ma piuttosto dal lavoro manuale meticoloso integrando le materie prime più comuni.

 

Realtà aumentata



“La realtà aumentata (dall’inglese augmented reality) è una particolare estensione della realtà virtuale. Consiste nel sovrapporre alla realtà percepita dal soggetto una realtà virtuale generata dal computer. La percezione del mondo dell’utilizzatore viene “aumentata” da oggetti virtuali che forniscono informazioni supplementari sull’ambiente reale.