Tutto partì da un sogno



di Francesco Tavanti

Tutto partì da un sogno, uno come tanti. Uno di quelli che facva parte della stessa serie. Mi spiego meglio, vi è mai capitato di sognare ambienti e situazioni di quando eravate piccoli, ma allo stesso tempo tutto è profondamente cambiato. Ti svegli e credi di poter portare quella sensazione con te all’infinito. Bella o brutta che sia ti riempie i pensieri, da una ragione alla tua giornata. Provare forti emozioni ti fa sentire vivo e parte di un immenso progetto.Ti senti esclusivo, ogni cosa ha un senso, un motivo per esistere.

Ti sembra di non aver bisogno di altro, se non di questo stato d’animo. Poi piano piano i pensieri ti lasciano, a fatica riesci a ripescare quella o l’altra scena del sogno. Lasci che tali emozioni tornino da dove sono venute, che si ritirino nelle tenebre della tua mente. Sai che cosa sto pensando? Quando una persona non dice la verità si dice che “mente” lo stesso termine con cui indichiamo il cervello. E’ come se l’uomo avesse capito che la mente per sua natura mente. Che siamo portati a dire bugie. Ma torniamo a noi, ai nostri sogni a ciò che resta a fine giornata di un sogno che ha caratterizzato non solo la notte ma anche la mattinata intera. Resta la voglia e il desiderio di recarsi la, dove un tempo vivevamo felici. Eppure alcune volte quando sono tornato, non ho ritrovato quell’atmosfera di allora. E’ come se quegli occhiali li avessimo persi, perdendo così la possibilità di vedere il mondo come un luogo magico, dove poter assaporare ogni singolo istante. Il problema non è invecchiare, deteriorarsi e poi morire. Il problema è mantenere quella visione del mondo di quando eravamo piccoli. Il tutto ci farebbe meno paura.

 

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