Vento



di Francesco Tavanti

Il soffitto basso di nuvole grigie, la flebile luce filtrata dalla nebbia, la pioggia che cade incessante e fredda, le prime sere d’autunno.
Tra vendemmia e raccolta delle olive, si cuociono nella brace, scoppiettanti castagne e amarognoli porcini. E’ il momento dei frutti del bosco, quelli marroni fuori e bianchi dentro. Fra di essi anche il tartufo, scovato e tradito dal suo profumo. Poi la pioggia si interrompe, e come un phon a getto indifferente, il vento inizia a soffiare, ad asciugare la superficie, a penetrare nelle fessure. Tutto muove, ciò che durante l’estate era volato via, torna nella casa, e qui dispone in ordine sparso.

 

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