Egitto- Mar Rosso (marzo 2011)



di Francesco Tavanti

Un’atmosfera surreale! Non più le lunghe code alla dogana aeroportuale, non auto e autobus per strada, solo 28 turisti in un villaggio che ne contiene quasi 1000.
Durante la rivoluzione quasi tutti gli operatori turistici furono rimandati a casa. Poi riaperte le frontiere si è avuta una tenue ma soddisfacente ripresa, vanificata dopo le ultime vicende libiche e siriane.
Come è facile immaginare, lo staff, pur ridotto è largamente sovradimensionato. Tutti sono carini e si prodigano con coccole presumibilmente superiori allo standard. Noi siamo pochi, ma siamo quelli che tornando a casa, e parlando bene possiamo rassicurare e promuovere una “nuova stagione turistica”.
E’ una ripartenza! Molti hanno perso il posto di lavoro, altri lavorano sottocosto, e i proprietari del villaggio rimettono fior di migliaia di “lire egiziane”, come investimento per il futuro.
Ci si vuole scrollare di dosso un black-out, dovuto ad una grande conquista per l’intero popolo. Tutto ha un prezzo! C’è chi da questa rivoluzione c’ha rimesso la vita e chi un tozzo di pane. Giudicate voi cosa è meglio o peggio.
Il desiderio e la speranza è tanta, ed anche la solidarietà fra di loro. Hanno voluto questa nave ed ora devono remare tutti insieme. Se fino adesso hanno vissuto con poco, oggi sembra che lo facciano con niente. Questo non gli impedisce di conservare il sorriso, e la fiducia nei propri mezzi.
Quando compri qualcosa, se prima lo facevi solo per te, oggi lo fai anche per contribuire alla rinascita democratica di questo paese.
Domani l’unità di crisi russa riapre le frontiere e da dopodomani è probabile che arrivi anche il loro contributo. Forza Egitto!

 

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