Riapre a Venezia il negozio Olivetti in P.zza S.Marco



estratto da www.storiaolivetti.it

Il 20 aprile 2011 riapre in Piazza San Marco lo storico negozio Olivetti e si trasforma in un museo permanente restituendo al pubblico il punto vendita come realizzato nel 1957 su progetto di Carlo Scarpa.
A seguito dell’accurato lavoro di restauro commissionato dai proprietari, le Assicurazioni Generali, il Negozio è stato affidato in gestione al FAI perché venisse finalmente riaperto al pubblico. Olivetti, in collaborazione con l’Archivio Storico, ha fornito tutti i prodotti storicamente esposti nel negozio per riprodurre l’esatta immagine del punto vendita dalla fine degli anni ’50 alla metà degli anni ’90.
Per Olivetti con i suoi 103 anni di storia d’innovazione ritorna a vivere un simbolo della modernità, dell’avanguardia tecnologica che l’azienda ha rappresentato e continua a rappresentare in Italia come all’estero.

Insieme ai prodotti storici esposti, quali la Lettera 22, la macchina da scrivere elettrica Lexikon 80, le macchine da calcolo Summa e Divisumma, nel negozio Olivetti saranno anche a disposizione del pubblico alcuni prodotti dell’offerta attuale di Olivetti: i notebook S1300 e il nuovo tablet Olipad che consentiranno l’accesso ai siti internet del FAI e di Olivetti.
L’immagine di Olivetti attraverso un negozio
Nella cultura dell’Olivetti alla metà del secolo scorso era ben radicata la convinzione che i luoghi del lavoro e della produzione dovessero avere elevate qualità estetiche, oltre che funzionali, per creare ambienti nei quali il lavoratore si sentisse gratificato e, trovandosi a proprio agio, potesse contribuire nel modo migliore alla crescita dell’impresa.

Questa convinzione si era poi estesa fino a comprendere anche i negozi, che dovevano rispettare certi standard predefiniti, essere disposti in modo razionale e funzionale, trasmettere al cliente un messaggio di efficienza, di qualità del design e di eccellenza tecnologica.
Nelle più importanti città, al negozio era anche assegnata una funzione di rappresentanza e comunicazione dell’immagine, prima ancora che di attività commerciale; in questo caso, chi entrava doveva avere la percezione di un luogo dove tutto – dalle soluzioni architettoniche ai prodotti esposti, dall’arredamento ai servizi offerti – esprimeva cultura, innovazione, modernità.

Nel 1957 Olivetti a Venezia promuove la ristrutturazione di un fondo di proprietà delle Assicurazioni Generali situato sotto i portici in Piazza San Marco. Adriano Olivetti ha in mente un negozio che trasmetta anche il senso della raffinata cultura dell’Azienda; un negozio che, posto in un contesto monumentale, faccia convivere la modernità e la tecnologia con il rispetto per l’ambiente storico.
Olivetti decide di affidare l’incarico al veneziano Carlo Scarpa (1902-1978), che nel 1956 insieme a Ludovico Quaroni ha ottenuto il Premio Olivetti per l’Architettura e che è già molto noto per varie ristrutturazioni compiute in ambienti veneziani e per l’allestimento di importanti mostre.
Il risultato è un’opera di alto valore espressivo, da alcuni definita “un piccolo, raffinato capolavoro”, inaugurato il 26 novembre 1958 alla presenza delle maggiori autorità della città.

La bellezza di questo ambiente, nasce dall’accostamento di una serie di dettagli. A sinistra dell’ingresso, sopra una lastra di marmo nero su cui è steso un velo di acqua fluente, la scultura (“Nudo”) di Alberto Viani dà subito un tono a tutto il negozio. Lo spazio al piano terra, rialzato di 31 centimetri per proteggere il locale dalle periodiche aggressioni dell’acqua alta di piazza San Marco, è interamente dedicato all’esposizione dei prodotti e alla vendita; verso la piazza è chiuso da una cancellata in bronzo patinato, che si integra elegantemente nell’ambiente storico delle Procuratie Vecchie.
Una scala, leggera e irregolare, porta ai due grandi corridoi pensili che fungono anche da balconate per l’esposizione di prodotti e ottimizzano lo sfruttamento dello spazio che conduce ai piccoli ambienti d’ufficio del piano superiore.
I gradini in marmo carsico (massello di "aurisina"), i rivestimenti in legno di tek massiccio della balconata, la pavimentazione realizzata con tessere di mosaico, la modernità dei lampadari, la porticina laterale, i rivestimenti in pietra di alcune pareti, l’iscrizione discreta del nome e del logo Olivetti all’esterno del negozio, sono solo alcuni degli aspetti che testimoniano l’accuratezza e la raffinatezza del progetto di Scarpa.
L’Olivetti in seguito valorizzerà ulteriormente il negozio utilizzandolo anche come spazio espositivo per piccole mostre d’arte di elevata qualità, come ad esempio nel caso della mostra dedicata nel 1978 a Dino Buzzati.

Alla metà degli anni ‘90 l’evoluzione dei mercati e il cambiamento dei canali di distribuzione commerciale, portano Olivetti a rinunciare allo spazio, non prima però di avere ottenuto dalla Sovrintendenza alle Belle Arti di Venezia il riconoscimento del valore storico e artistico dei locali, così da impedire ogni eventuale futura manomissione dell’opera di Scarpa.
Oggi grazie al lavoro di restauro realizzato dal FAI e voluto da Assicurazioni Generali, il negozio Olivetti è restituito al pubblico e torna a rappresentare l’immagine della storica azienda di Ivrea.







 

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