Birkenstock

di Francesco Tavanti

Ci sono oggetti destinati a cambiare il gusto estetico, uno di questi sono i Birkenstock. All'inizio sembravano disarmonici, disfunzionali per persone un po' strane. Eppure in quella silhouette goffa da "tedeschi", rilegando i Birkenstock a simbolo di una subcultura comoda ed ecologica ma non certo di stile, c'era una visione.
I "tedeschi" avevano capito prima di noi questa filosofia! Dando una "forma" a valori quali: la natura, l'ortopedia hanno ridefinito un canone estetico ed uno stile di vita. La prima volta che li vidi, mi sembrarono tanto brutti e privi di buon gusto. (Siamo noi italiani che nel tempo l'abbiamo sdoganati da sandalone naturalistico elevandolo ad oggetto snob). Eppure il ricordo mi accompagnò per diverso tempo interrogandomi di frequente sul loro significato. L'avevo visti il 25 aprile del 1990 ad una donna bella ed evidentemente disinteressata ad una sorta d'omologazione estetica. Questo mi incuriosi, iniziai a capire che seppur l'abito fa il monaco, quel monaco puo' essere differente da tutti gli altri. Capii che i Birkenstock avevano una disarmonica armonia e un'anima del tutto simile a quella di chi li indossava.

 

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