Pioggia

di Francesco Tavanti

Piove. Cade intensa frusciando. E ruscellando se ne va torbida di terra e pensieri fino a scomparire nelle fessure prodotte dalla sua assenza. Corre veloce, per poi trasalire lenta nei prossimi giorni, quando il sole tornera' a splendere. Tutto il resto puo' attendere, tutto si puo' procrastinare al suo cospetto. Raramente qualche tuono rinvigorisce d'intensita' la battente, e qualche strano pensiero sulla fine dell'estate sembra prendere consistenza. Dalla finestra aperta arriva una brezza fresca e leggera che mi accarezza il viso. Ora anche il suono metallico delle campane a festa, che appena interrotto, perdura vibrante nelle gocce sospese, distogliendole dalla loro verticale traiettoria. La sua ingombrante presenza si sostituisce nello spazio, solitamente assediato da aride riflessioni, provocando uno stato leggiadro.
Le nuvole si diluiscono dai toni più scuri, sono più luminose, anche la pioggia diminuisce d'intensita' e qualche cinguettio riappare nell'aria. Fra poco ciascuno dovra' tornare ad occupare, quel vuoto d'acqua, con importanti ma futili "cose da fare".

 

1 commenti:

Dylan@66 ha detto...

.. sono davvero colpito. complimenti.
David