H&M By Versace (Avere)

di Maria Chiara Buccianti

Io ho
Tu hai
Egli ha
Noi abbiamo
Voi avete
Essi hanno

Eh si. Essi hanno esagerato, stancato. Un'altra volta.
Gli H&M stores di tutto il mondo hanno aperto oggi le porte alla limited edition firmata Versace. Come da copione centinaia di persone in fila, in attesa di potersi accaparrare un pezzo della collezione. Ho appena letto un report su Vogue.it, divertita e allibita su come alcuni siano disposti a far follie pur di esclamare "io ce l'ho!"
C'era chi ha trascorso la notte davanti alla saracinesca chiusa del department milanese, chi si è svegliato all'alba pur di assicurarsi un posto tra le prime file, chi si è armato di seggiolina e un buon libro per ammazzare il tempo.
Spesso e volentieri non nego sia capitato anche a me, anche esser definita Victim, Fashion Victim, fin quando il mio boss mi ha fatto vedere la cosa da un'altra prospettiva. E in effetti, oggi, io ringrazio lui, per avermi fatto scrollare questa etichetta di dosso. Preferisco stare a letto in una mattina fredda di novembre, con la mia bella coperta di cashmere, piuttosto che ansiosa al freddo, davanti ad un negozio ancora chiuso.

Per comprare cosa?! Ma soprattutto, dopo esser riuscita nell'impresa titanica cosa ti rimane?!

Guardo la collezione invernale alla quale stiamo lavorando, tocco le tirelle da poco realizzate e penso che il vero lusso sia la qualità, la passione e le lavorazioni manuali. Un susseguirsi di minuziose operazioni che danno vita ad un capo che racconta una storia, senza tempo, ma capace ogni volta di emozionare. Orgogliosa di lavorare a questo progetto e non uniformata alla massa, credo che oggi più che mai ci sia bisogno di un'esperienza di acquisto emozionale, piuttosto che una frenetica ricerca di un piacere frivolo e passeggero.

 

3 commenti:

Anonimo ha detto...

In un mondo frenetico dove tutto passa troppo in fretta e ben poco rimane... fa piacere leggere storie come questa. Complimenti e grazie per l'emozione che mi hai regalato nel leggere il tuo articolo.
Luisa

Francesco Tavanti ha detto...

Buonasera Luisa, sono assolutamente d'accordo con lei sulla valutazione del pensiero di Chiara.
Saluti
Francesco

Anonimo ha detto...

...Non è mai troppo tardi per capire ... Anch'io ho fatto qualche fila, più di una, per comprare cose di pessima qualità! Meglio un capo bello, piacevole da indossare, che senti tuo, che porterai ben più di una volta o due e che ti dispiacerà buttare perchè è il TUO!
Sono venuta a trovarvi al negozio di Olmo: che bei capi, ne ho indosso uno adesso e "sto proprio bene"!
Complimenti alla Signora Donatella che gestisce il negozio con un savoir faire molto speciale.
Buona giornata.
Camilla