La storia di un'azienda ma con l'incanto di una fiaba.

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Amelia nasce in un paesino della Francia meridionale nell'ormai lontanissimo 1928. Suo papà, aretino, è minatore e lavora in una miniera di carbone; nel 1937 contrae la silicosi e muore; la famiglia rimpatria! Passano gli anni e Amelia, che ama lavorare all'uncinetto viene assunta in un piccolo maglificio.

Nel 1956 la grande svolta: si licenzia e inizia l'attività in proprio tra le pareti di casa! Suo marito, autista di autobus granturismo, crede in lei e la sprona a fare di più! E così i due, a bordo di una Fiat multipla, partono alla volta di Parigi.
Giunti nella capitale francese si recano alle "Galleries Lafayette" e presentano una splendida collezione di maglie rigorosamente fatte a mano (sia all'uncinetto sia ai ferri) ed è subito successo! Successo che si ripete a ogni nuova collaborazione con le più esclusive e prestigiose case di moda perché le signore dell'alta società amano avvolgersi nei morbidissimi capi in cashmere firmati "MELYS".

Amelia trasmette il suo profondo entusiasmo ai parenti e tutti entrano gioiosamente in azienda! Un'azienda tuffata nel cuore verde della Toscana dotata di pannelli fotovoltaici che producono energia elettrica senza inquinare e impianto per tingere naturalmente il cashmere perché Amelia rispetta la natura!
E rispetta la tradizione artigianale: ogni capo che esce dalla "MELYS" non viene realizzato da avveniristici macchinari superautomatizzati ma dalle amorevoli mani di autentiche "Maestre del Gomitolo"!!! Amelia muore il 23 luglio 2011 passando il testimone ai figli dei figli tra i quali Francesco, che mi ha parlato di lei con infinita tenerezza!!!
La collezione primavera/estate 2012, declinata come sempre solo al femminile, è pensata, come recita la cartella stampa, "Per una donnadelicata, colta, che non ama gli eccessi e il suo abbigliamento rappresenta una condizione mentale ancor prima che fisica!".

 

2 commenti:

Unknown ha detto...

che storia commovente ed affascinante al tempo stesso, un po' come dire u proverbio antico "Impara l'arte e mettila da parte", Io ragioniera con genitori sarti comprendo perfettamente, in comune l'anno 1956. Felice di aver letto questa bellissima pagina di vita vissuta. P.S. adoro lavorare a maglia e mia bisnonna filava la lana e cotone.

Francesco Tavanti ha detto...

Buonasera Nanette, grazie del contributo. A testimonianza della nostra grande cultura sartoriale-manifatturiera che ancora vive nei ricordi e nei sogni.