Cobalto

Arrivasti come la neve;
leggera e luminosa mi avvolgesti.
Ovattato, tornai bambino,
tutto aveva il tuo colore e il tuo asettico odore.
Il sole, la luna, le stelle splendevano su di te,
la notte trasparente, il giorno sfuocato.
Poi te ne sei andata,
a terra sono rimasti i rami spezzati,
e gli animali straziati.
Ciò che avevo benedetto ora lo maledicevo.
Eccezionale evento climatico,
ma pur sempre passeggero.
Lentamente ho sentito il vento fioregato,
la luce del sole che mi alleggeriva,
il suono degli uccelli che mi svegliava.
I semi, le gemme, desiderosi di sbocciare;
li ho nutriti con la tua acqua. Ne ero zeppo.
L’imbrunire cobalto, l’alba luminescente.
Francesco

 

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