Dipinto verbale

di Francesco Tavanti

Su di una tela bianca, linee d’ogni colore si srotolano e s’incontrano da sinistra a destra. Mentre il colore di alcune rimane invariato di altre cambia. Lo spessore anch’esso si assottiglia e si ispessisce in prossimità delle altre tracce. Incroci, parallelismi, sovrapposizioni, divergenze, cerchi su se stessi. Questi alcuni degli esempi che si trovano nella tela, ormai di mille colori, ormai senza più spazi bianchi.
Qualcuno dice: “Sembrano ridere, piangere, preoccuparsi, amare e odiare, procedere e indugiare” e l’altro “ a vederlo così è tutto complesso ed estremamente ordinato”. Nel frattempo arriva il pittore e aggiunge: “mentre lo disegnavo capivo di non capire, avevo un’idea strattonata tra desiderio e bisogno, smaniosa di procedere di esplorare di conoscere. Sono contento che vi piaccia”.

 

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